ANGELA
BATONI TRIO nasce nel ’90 insieme al
violinista e chitarrista Matteo Ceramelli e
all’organettista e fisarmonicista Rony
Bargellini col progetto di riproposta della Tradizione Popolare Toscana,
ma già a partire dagli anni ’80 Angela inizia una sua personale ricerca sul
canto tradizionale e in particolare sul rapporto tra il corpo e la voce che
canta .
Dall’82 all’85 ha occasione di
sperimentare questa ricerca, in collaborazione con Marida Tancredi, in
un progetto teatrale sul mito di Cassandra, che porterà alla produzione di tre
spettacoli diversi sullo stesso tema : La Soglia - Presepe
di guerra - Soma, che partecipano a vari festival di ricerca e
sperimentazione teatrale quali quello di Firenze dell’82, di Artimino
dell’83, di Pontremoli dell’85. Seguono poi Rajnha,
ispirato al Grande Sertao di Guimaraes
Rosa e Black Hole, performance su testi di
Insel Marty.
L’incontro nell’84 col gruppo teatrale polacco
Gardzienice, che imposta tutto il suo lavoro
sulla forza propulsiva del canto, le apre orizzonti prima impensabili e la
spinge a cantare idiomi diversi come l’unica lingua di una stessa terra.
Frutto di questa esperienza sono i
concerti, “ DI TERRA IN TERRA ” e “ ROMANE’ ” nati in collaborazione con Matteo
Ceramelli (violino), Luca Sgheri (pianoforte), Maurizio Geri (chitarra),
Rony Bargellini (organetto). Concerti
che comprendono canti di popoli diversi: zingari Rom, minoranze slave,
comunità ebraiche dell’Europa centrale, che attraverso la musica e il canto
conservano e nutrono la loro identità.
E’ questo viaggio attraverso società
arcaiche che la riavvicina alla sua “nazione musicale” e le dà la coscienza
di attingere col canto alla tradizione come ad una sorgente. Non con
l’intento di una restituzione filologica, né di un “revival” mortuario del
passato, ma col senso vivo e potente che la memoria è inestinguibile.
Cominciano i suoi rapporti di amicizia e
“discepolato” coi “maggianti” della Garfagnana e
mette la sua voce al servizio di questa grande tradizione (dalle “cantate a maggio”
alle antiche “sacre rappresentazioni”).
E’
con una di queste: “ LA SACRA RAPPRESENTAZIONE DELLA NATIVITA’ E DELLA
STRAGE DEGLI INNOCENTI ” che vince il Festival
Internazionale di Arte e Musica di Strada nell’89 a Pelago insieme al
fisarmonicista Carmine Scarinzi.
Nello stesso periodo collabora con
l’arpista Claudia Duranti portando in giro il repertorio balcanico in
diversi concerti in Toscana, quindi continua la sua attività di
ricerca e riproposta come interprete e autrice di forme espressive del teatro
popolare, rivisitando in forma di assolo o con i componenti del suo
Teatro-Laboratorio (giovani, anziani, bambini) le antiche Cantate: “LA
FANCIULLA SENZA MANI” nel ’91, “LA BELLA GIOVANNA” nel ’92,
“LIOMBRUNO” nel ’93,
nato quest’ultimo in collaborazione con Matteo Ceramelli, Rony Bargellini e
Gianni Becucci .
Porta in giro per la Toscana e in varie
parti d’Italia: “SCIALAR CANTANDO” la memoria inestinguibile della Cultura
Contadina; “LIOMBRUNO”, cantata a maggio; “TA’ AM HAMMAN” il
sapore della manna, musiche e canti della tradizione yiddish,
ebraica e sefardita; “DI TERRA IN TERRA” canti zingari, bulgari,
ebraici, yiddish, sefarditi, palestinesi, toscani, grecanici…; “LA
CANTATA DELLA LIBERAZIONE DI
FIRENZE ” la battaglia
dell’1-11 agosto del ’44 .
Di quest’ultimo concerto viene
pubblicato il CD nel 2005, frutto della ricerca che il gruppo inizia nel 2002
sulla Resistenza in Toscana in collaborazione con la Sezione ANPI Oltrarno e
col patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze.
La Cantata ricostruisce i fatti che
precedono la primavera –estate del ’44 a Firenze e dintorni ma è dedicata
soprattutto ai fatidici giorni 1-11 agosto: dall’avvicinamento alla città
delle brigate partigiane al primo, risolutivo giorno della guerriglia strada
per strada. Come i Cantari nella tradizione la Cantata si ispira ai racconti
epico-popolari di cui conserva l’ampiezza e la duttilità perché il suo testo
si modifica e si arricchisce a seconda dei concerti in cui viene chiamata.
Nel 2006 con “GENOVA”, testo composto
dopo i fatti del G8 nel 2001, vince il I° premio al XII° Concorso Nazionale
dei Cantastorie “GIOVANNA DAFFINI”.
Nel 2008 esce il CD “ CANTO ALLE RADICI ”
con Matteo Ceramelli al violino e alla
chitarra, Sabrina Barbucci alla fisarmonica
e con la collaborazione di Mirco Capecchi al contrabbasso. In questo
nuovo album il TRIO ripropone in una nuova reinterpretazione anche musicale
alcuni dei canti più significativi della tradizione toscana e nuovi brani,
composti dal gruppo recentemente su alcuni dei temi forti del nostro tempo di
rottura epocale quali l’emigrazione e la perdita di memoria storica . E’ il
caso di “SENZA FRONTIERE ” rivisitazione di BELLA CIAO, e “LA CANTATA DEI
PARTIGIANI SENZA NOME” dedicata alle donne e ai contadini
della campagna toscana che, pur non appartenendo ad alcuna Brigata o Partito,
furono protagonisti accanto ai Partigiani della Lotta di Liberazione. A
questo momento di partecipazione della classe contadina al “nuovo
risorgimento”, il Trio ha voluto dare rilievo, dedicandogli il secondo CD
dell’Album .
In occasione delle Celebrazioni per il
Centenario dell’Unità d’Italia, nasce il progetto CAMICIA ROSSA, portato
avanti in versione QUARTETTO, con la collaborazione di Mirco Capecchi al contrabbasso.
I concerti che il Quartetto sta portando
in giro attualmente sono DI TERRA IN TERRA - canti zingari, ebraici, yiddish, sefarditi, palestinesi - e
CANTO ALLE RADICI - la Memoria
inestinguibile della Cultura Contadina e della Resistenza.
Collateralmente
al canto dal 2010 Angela dirige il TEATRINO di GEMMA E TOBIA con spettacoli
di marionette per grandi e piccini.
|